Manca solo l’ufficialità per la designazione dell’assessore regionale a candidato sindaco, nonostante l’ultimo tentativo del cavallo di Troia targato Appello civico (leggi Gatti) con l’altro avvocato teramano
TERAMO – Il tavolo del centrodestra che avrebbe dovuto chiarire la posizione della coalizione e designar il candidato sindaco c’è stato e ufficialmente non ha fatto il nome, anche avendolo deciso. C’è qualche tentativo ancora in corso per far passare il nome di Carlo Antonetti, messo su il cavallo di Troia dell’Appello civico targato chiaramente Paolo Gatti. Dunque sarà Pietro Quaresimale l’antagonista di Gianguido D’Alberto e Maria Cristina Marroni, come riferito nei giorni scorsi.
A proposito di Appello civico: l’incontro di oggi con l’ex presidente della squadra di basket avrebbe strappato la sua disponibilità a una candidatura, solo che dagli sviluppi della riunione del centrodestra bisognerà cambiare strategia: magari tira fuori una candidatura civica di Terzo Polo con l’egida Giulio Cesare Sottanelli di Azione (ma con Italia Viva che il suo candidato ce l’ha già e poi, in caso di ballottaggio provare a convergere su un sostegno al centrodestra o viceversa. Il prendere tempo del Comitato che ha lanciato l’invito’ ad Antonetti – per la maggior parte fiancheggiatori dell’impegno civico di Gatti, per loro stessa ammissione, tra imprenditori e dirigenti scolastiche ed ex amministratori -, giustificando con l’attesa che l’avvocato teramano sciolga la sua riserva, fa il paio con il nervosismo registrato al tavolo del centrodestra, in particolare da chi non si è mai nascosto nell’appoggiare l’ex assessore regionale e leader di Futuro In. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia su un dato forse concordano al di là di una divisione resa evidente dalle recenti elezioni del presidente della Provincia: se Gatti avesse sciolto la riserva e si fosse candidato sarebbe andato bene a buona parte (ma non a tutto) il centrodestra; se avesse fatto un passo indietro, l’unica proposta fattibile è quella della Lega che avrebbe il diritto a esprimere il nome. Quindi Pietro Quaresimale.
Antonetti si o no, sembra proprio che il periodo sabbatico dalla politica che spesso Gatti aveva detto di osservare, stavolta sembra destinato a diventare reale più e non più apparente. Dopo il ko con gli amministratori alla Provincia, un altro con il popolo non sarebbe consigliabile.